“Davvero non hai ancora un Filtro Polarizzatore??? Allora è proprio il caso che tu legga subito questo articolo!”
Nonostante i filtri siano forse ancora poco usati da coloro i quali si affacciano per la prima volta al mondo fotografico (ma anche da qualcuno che in questo ambiente ci bazzica da tempo), il filtro polarizzatore è di comprensione più intuitiva, dati i suoi risultati immediatamente visibili.
Basta fare uno scatto senza applicare il filtro e uno subito successivo con questo utile accessorio applicato all’obiettivo, per rendersi conto delle differenze in termini cromatici che le due fotografie mostreranno.
Indice
Cosa sono i Filtri Fotografici?

Prima di passare ad un’analisi tecnica e pratica del filtro polarizzatore, è utile fornire qualche indicazione su cosa sono i filtri: una breve infarinatura (ma tranquillo…non si mangia nulla di impanato) su ciò che rappresentano e che possono offrire ad un’immagine.
In fotografia l’uso di filtri consente un’ottimizzazione dello scatto fin dall’immagine originaria, riducendo l’eventuale lavoro riservato all’elaborazione grafica successiva.
Il filtro è un accessorio ottico rappresentato da un vetro piatto che si monta davanti alla lente dell’obiettivo e permette di ottenere un’immagine corretta e modificata nei colori e nei toni, al fine di porci più vicini alla realtà senza essere influenzati da forti sorgenti luminose o dagli errori del sensore della fotocamera.
Per rispondere a tali compiti, il vetro può essere trasparente oppure colorato, a seconda della tipologia e dei casi.
La principale caratteristica dei filtri fotografici è quella di fare passare una luminosità selezionata al fine di modificare il tipo di luce che il sensore andrà a percepire. Per questo motivo non vanno utilizzati sempre, ma vi sono delle situazioni durante le quali sono addirittura indispensabili, mentre in altre sarebbero totalmente superflui e una loro eventuale applicazione danneggerebbe l’immagine, facendo effetto contrario rispetto a quello sperato.
Tra i diversi tipi di filtri, ve ne sono di geometria rotonda e altri rettangolari chiamati a lastra, entrambi con metodi di fissaggio diversi anche se il più pratico è quello a vite.
Tra i filtri fotografici più venduti e più in uso, vi è proprio il Filtro Polarizzatore.
Se vuoi maggiori informazioni riguardo i Filtri Fotografici leggi questo articolo.
Cos’è il Filtro Polarizzatore e a cosa serve?

Il polarizzatore è un filtro che consente di ridurre i riflessi orizzontali della luce, migliorando la resa fotografica. Se porti gli occhiali da sole, hai mai provato a indossarne un paio con le lenti polarizzate? Hai notato la differenza tra queste e quelle normali non polarizzate?
La stessa identica diversità la ritroverai in una fotografia ottenuta con il tuo normale obiettivo e un’altra scattata con il polarizzatore avvitato.
Le onde di luce si propagano libere nell’aria secondo un andamento sinusoidale, il quale si appiattisce nel momento in cui esse colpiscono una superficie non metallica.
Il filtro polarizzatore non consente il passaggio delle onde luminose che le superfici orizzontali riflettono, comprese acqua, sabbia e neve. La fotografia al naturale apparirà come sbiadita, con colori privi di saturazione, mentre con il filtro in questione essa avrà maggior corpo e più decisione nella sua cromia: un fiume prenderà un effetto più trasparente e meno bianco, il cielo assumerà un azzurro più intenso e meno slavato.
Anche il filtro polarizzatore può essere circolare oppure a lastra. Il primo è detto anche polarizzatore circolare e solitamente viene indicato con la sigla C-PL (oppure PL-CIR), mentre il secondo è a lastra e viene siglato semplicemente con PL.
Dal punto di vista del risultato non cambia nulla, nonostante vi sia una differenza tecnica tra i due, non solo come installazione sulla fotocamera. Tecnicamente il filtro circolare polarizza la luce derivante dalla superficie e successivamente la depolarizza ancora per fare in modo che comunque il sensore ottico possa funzionare nella maniera più corretta.
Come funziona e come si usa il Filtro Polarizzatore
Per capire meglio il funzionamento del filtro polarizzatore e, di conseguenza, quando usarlo, non dovrai frequentare un corso di fisica, ma puoi prender per buono il concetto seguente:
la luce che vedi al momento di scattare la fotografia non arriva al sensore da un’unica direzione e nemmeno con un’unica angolazione. L’obiettivo è infatti colpito dai raggi di luce da diverse angolazioni e con differenti inclinazioni, che generano nuove fonti luminose che possono disturbare lo scatto. Infatti una parte della luce verrà riflessa e di conseguenza deviata, creando una nuova immagine e una nuova sorgente per il sensore, il quale non sa distinguere se la luce che lo colpisce è diretta oppure indiretta.
Il filtro polarizzatore è formato da due particolari vetri che racchiudono dei cristalli speciali disposti in modo orientato al fine di consentire il passaggio della luce in un’unica direzione e con un’unica inclinazione (dettata dall’asse di polarizzazione del filtro), convogliandola verso il sensore. Tutto ciò che proviene da direzioni e inclinazioni diverse viene lasciato all’esterno.
Una volta che il filtro è stato installato sull’obiettivo della macchina fotografica, sarà possibile ruotarlo tramite la sua ghiera per eliminare la luce di troppo (tecnicamente definita luce parassita), modificando la posizione dell’asse di polarizzazione e osservando subito nel mirino o sullo schermo lcd della fotocamera l’effetto ottenuto.
Nel caso in cui questo non ti dovesse soddisfare allora potrai esagerare: avrai la possibilità di sovrapporre due filtri e porli in posizioni diverse ruotandoli, ma fai poi attenzione perché il rischio è quello di oscurare troppo l’immagine oppure di ottenere un filtro quasi neutro.
Non è pratica semplice ottenere sempre un risultato perfetto alla luce del giorno in determinate ambientazioni, data la presenza di molti piani di luce provenienti da diverse angolazioni e per questo in alcune situazioni la sovrapposizione può essere una tecnica valida.
Se il filtro è circolare basterà avvitarlo alla ghiera predisposta dell’obiettivo (oppure con un anello adattatore qualora i diametri fossero differenti), mentre nel caso di filtro a lastra sarà possibile inserirlo nell’apposito telaietto montato sulla fotocamera.
Esistono alcuni modelli di polarizzatori che ruotano durante la messa a fuoco manuale con evidenti mutamenti di effetti sulla polarizzazione, vanificando gli sforzi e i risultati.
In questo caso un utilizzo accorto del mezzo fotografico può venire in aiuto: dopo aver composto la scena e messo a fuoco, si blocca la messa a fuoco prima di ruotare il polarizzatore e quindi premere il pulsante di scatto. Cambiando la ripresa è necessario ripetere l’operazione.
Qualche Segreto in più sull’uso del Filtro Polarizzatore

Il polarizzatore è un accessorio utile e piacevole da utilizzare ma va conosciuto e sfruttato al meglio per poter aumentare la resa fotografica delle immagine ottenibili.
Ecco quindi alcune indicazioni e alcuni consigli che è bene tener presente quando ci si appresta a fotografare con questo filtro installato:
- Una parte della luce viene assorbita e non fatta pervenire al sensore. Per questo motivo mediamente la luminosità della fotografia viene ridotta ed è come se si perdessero da 1 a 2 stop, a seconda del tipo di polarizzatore installato e dalla sua posizione.
- Per massimizzare l’effetto ottenibile col filtro polarizzatore è buona cosa cercare di scattare la foto con il sole laterale, perpendicolare rispetto alla nostra direttrice di inquadratura. Avere il sole perfettamente a destra o perfettamente a sinistra è quindi la situazione ideale per ottimizzare l’immagine minimizzando i riflessi presenti. Avere il sole frontalmente, sopra la testa oppure alle spalle, sarà invece poco influente in termini di resa fotografica con il filtro polarizzatore. Si iniziano ad avvertire buoni effetti qualora il sole sia almeno a 45 gradi.
- La qualità fa la differenza. Scegliere un filtro di qualità è importante, soprattutto per il polarizzatore per non peggiorare l’immagine.
- Se si inquadrano direttamente superfici riflettenti come ad esempio la vetrina di un negozio oppure una finestra, la fotocamera dovrà posizionarsi inclinata di circa 30 gradi (o anche di più) rispetto alla medesima superficie.
- La fotografia digitale consente lo scatto di più immagini e quindi è più semplice vedere immediatamente gli effetti della presenza del filtro polarizzatore. Per questo è consigliabile regolarlo con l’apposita ghiera e scattare più fotografie per poter poi valutare quella migliore in base alla quantità di luce parassita eliminata.
- Le fotocamere digitali munite di sistema autofocus permettono unicamente l’utilizzo di filtri circolari, in quanto questa tipologia di macchine fotografiche non funzionano con la luce polarizzata linearmente.
- Tutte le ottiche possono acconsentire all’installazione di un filtro polarizzatore, ma per il genere di fotografia a cui ci si riferisce (paesaggistica) si accorda preferenza a focali inferiori a 50 mm (valore riferito alle reflex full frame, mentre 35 mm se con sensore APS-C), tralasciando però valori molto bassi tipici da super grandangolari. In questi ultimi casi l’alterazione dei colori e l’effetto vignettatura è garantito.
- Con l’applicazione del filtro polarizzatore è meglio evitare di utilizzare il paraluce in quanto potrebbe infastidire la rotazione della ghiera per la regolazione della polarizzazione.
I Benefici del Filtro Polarizzatore
Ciò che si ottiene con il filtro polarizzatore è l’eliminazione di quella foschia che spesso disturba la visione delle fotografie, dovuta al riflesso della luce causata dalle presenza di goccioline di umidità presenti nell’aria.
Inoltre ottengo la riduzione ed eventualmente anche l’eliminazione, dei riflessi orizzontali su acqua e vetro.
Questo si traduce in vantaggi pratici notevoli, che vanno ad incrementare in maniera tangibile e concreta la resa della fotografia. Vediamo ora in che modo:
- Saturazione: in fotografie all’aperto si ottengono colori più vivi e più saturi, apprezzabili soprattutto nei colori dell’acqua, del cielo, degli alberi e del fogliame.
- Colori: la fotografia risulta più carica in generale e più simile alla realtà in quanto sparisce il velo dovuto alla luce. Se nella post produzione la saturazione è modificabile, l’effetto nebbiolina è praticamente difficilissimo da togliere alla perfezione.
- Contrasto: migliora nettamente il contrasto e un esempio classico è quello che si viene a creare tra cielo e nuvole.
All’atto pratico il cielo diviene più azzurro, l’acqua più trasparente, meno bianca e si riescono a cogliere i migliori dettagli del fondale se la situazione lo permette, i prati appaiono più rigogliosi, gli alberi più verdi e le foglie più cariche di colore
PS: ci tengo a sottolineare che per migliorare la tua Fotografia è bene che tu conosca a menadito le Regole di Composizione Fotografica.
Quando si usa il Filtro Polarizzatore?
Il filtro polarizzatore ha il compito di eliminare alcune frequenze dello spettro luminoso visibile, con lo scopo di ridurre o addirittura eliminare i riflessi derivanti dalle superfici.
Se ti credi un fotografo bravo, ma ancor più un bravo post elaboratore di immagini, comprati comunque questo filtro perché ricreare l’effetto al computer con i programmi più classici di fotoritocco sarà operazione particolarmente complessa e difficile, spesso impossibile. L’effetto polarizzazione non è infatti replicabile con alcun programma di editing.
Quindi quando sarai alle prese con un’inquadratura attraverso i vetri di una finestra, oppure quando vuoi stupire gli altri mostrando come il blu del mare sia diverso dall’azzurro del cielo, dedica un minuto in più alla foto, giusto il tempo di prendere il polarizzatore dalla sua custodia e avvitarlo all’obiettivo.
Il filtro polarizzatore si utilizza negli scatti diurni, soprattutto nelle giornate soleggiate e in presenza di acqua nei dintorni ed è proprio in tali situazioni che si possono apprezzare i lavori e gli effetti migliori.
Infatti, una cosa che spesso ci si dimentica, è che il sole fa evaporare umidità dalla superficie terrestre e delle micro particelle sono quindi presenti nell’aria. Esse fanno in modo non solo di creare un effetto velato alle foto, ma riescono anche a deviare la luce.
Il filtro polarizzatore è indispensabile quando intendi darti alla Fotografia Paesaggistica in quanto ti consente di esaltare i colori del cielo e la presenza delle nuvole, digradando le sfumature verso l’orizzonte.
Il polarizzatore si può usare anche in caso di fotografia naturalistica all’interno dei boschi ove si riflette lateralmente la luce filtrata dagli alberi, per dare più enfasi al colore delle foglie e del sottobosco.
Da non tralasciare la possibilità di utilizzare il filtro polarizzato anche se si intende scattare (o rendere successivamente) la foto in bianco e nero. Non si avrà il beneficio dell’esaltazione dei colori, ma sicuramente si ridurranno sensibilmente i riflessi, visibili indipendentemente dalla cromia dell’immagine.
Se ti appassiona la Fotografia Paesaggistica ecco degli articoli che ti piaceranno di certo:
Problematiche nell’uso del Polarizzatore
Considerando che un filtro polarizzatore può far perdere anche 2 stop, un parametro importante è il fattore filtro che non sempre viene compensato dall’esposimetro della fotocamera.
Per seguire la procedura corretta sarebbe utile fare l’esposizione senza applicare il filtro sulla lente e poi regolare manualmente di conseguenza compensando quello che è il fattore filtro, ossia ciò che l’applicazione del polarizzatore comporta in termini di perdita di luce. Questo comporta un tempo di più e soprattutto la possibilità di scartare qualche scatto.
La seconda considerazione è inerente all’incremento di esposizione che il filtro applicato impone: ciò richiede un’apertura del diaframma oppure un allungamento del tempo di scatto.
Agendo sul primo parametro non si hanno ripercussioni qualora si stia fotografando un paesaggio con messa a fuoco dull’infinito, anche se si potrebbero avere delle aberrazioni cromatiche facilmente gestibili in post produzione e che spesso nemmeno si notano), ma in occasione di primi piani si potrebbe perdere profondità di campo manifestando così delle parti poco a fuoco.
Agendo invece sul tempo di scatto, incrementandolo, il rischio mosso è tangibile e anche quando lo scatto parrebbe perfetto nel display della tua macchina fotografica, in realtà potrebbe non esserlo.
Per questo motivo se non si è dotati di una mano più che ferma può essere consigliabile scattare con l’ausilio di un solido cavalletto di sostegno, o comunque cercando un appoggio che possa dare stabilità.
Come anche altri filtri, questi attirano polvere e quindi vanno tenuti particolarmente puliti onde evitare che pulviscoli possano caratterizzare negativamente tutte le tue fotografie.
Ti consiglio qui sotto un paio di cavalletti Fotografici di ottima qualità (io li ho entrambi e mi trovo benissimo! Il primo è il mio cavalletto da viaggio. Il secondo mi accompagna sempre quando scatto fotografie di paesaggio)
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Quali Caratteristiche deve avere un Filtro Polarizzatore e Quale Comprare
Se dopo aver letto quanto sopra ti sarai convinto che l’acquisto di un filtro polarizzatore potrebbe aggiungere valore alle tue fotografie, facendoti anche risparmiare qualche minuto nella post produzione al computer con un programma di photo editing, la prima cosa che devi assolutamente fare è conoscere il diametro della lente della tua fotocamera e dei tuoi obiettivi.
Se hai una bridge allora il valore lo trovi indicato direttamente sul dispositivo, mentre se hai una mirrorless o una reflex troverai le indicazioni sugli obiettivi.
Esistono anche dei filtri polarizzatori che, inseriti in un porta filtri, si adattano a ottiche diverse senza essere specificatamente per un unico diametro, così come esistono degli anelli adattatori.
La qualità per un buon polarizzatore è caratteristica fondamentale: più il filtro è sottile e meglio è ma più costa. Un vetro sottile impedisce l’effetto vignettatura che ogni tanto si potrebbe verificare.
Qualità significa anche ottica e infatti è bene tener sempre presente che tale accessorio si frappone tra la luce diretta e il sensore. Per questo si deve acquistare un polarizzatore che abbia un livello qualitativo non certo peggiore della lente dell’obiettivo installato.
Un buon filtro è costruttivamente solido: siccome non è qualcosa che si lascia sempre montato, richiede continui avvitamenti e svitamenti e quindi deve essere robusto nella costruzione per impedire che con il tempo si possa rovinare.
Non è trascurabile l’acquisto di una custodia porta filtro per proteggere il vetro e la ghiera filettata di rotazione.
Molti polarizzatori oggi in commercio hanno dei trattamenti superficiali antigraffio e antiunto, caratteristiche non certo secondarie soprattutto dal punto di vista pratico.
Risulta ovvio che il filtro da acquistare dovrà essere compatibile con la propria dotazione fotografica, intesa come obiettivi e corpo macchina.
Il mercato propone anche i “landscape polariser”, ossia dei filtri polarizzatori più sottili che sono studiati in special modo per gli obiettivi grandangolari, con il pregio di ridurre al minimo se non addirittura a zero l’effetto vignettatura, tipico di quando si applica un polarizzatore normale ad un grandangolo.
Personalmente amo i Filtri Polarizzatori della Hoya per i seguenti motivi:
- Non abbassano la qualità delle fotografie
- Sono solidi e di altissima qualità
- Hanno un prezzo contenuto
Tutti i miei filtri sono Hoya. Se vuoi qualcosa di super mega iper professionale puoi prendere i Lee Filters, ma per tutti i comuni mortali (me compreso) gli Hoya sono la miglior scelta!
La fotografia in copertina di questo articolo è proprio di Hoya, puoi trovarla in questa pagina.
Riassunto: ecco perché comprare un Filtro Polarizzatore
Il filtro polarizzatore dovrebbe essere uno dei primi accessori da acquistare se si vuol potenziare la propria dotazione fotografica, soprattutto se ci si dedica alla fotografia paesaggistica.
La sua installazione sull’obiettivo riduce la formazione di riflessi e dominanti dovuti alle diverse direzioni della luce, facendo pervenire al sensore solamente quella polarizzata e corretta. Così facendo vengono esaltati i colori, come il blu del cielo, il verde dei prati, la trasparenza dell’acqua, togliendo quel velo biancastro tipico della foschia e restituendo immagini più nitide e più sature.
Tutto questo con un “semplice” pezzo di vetro.
La qualità è determinante per ottenere una buona resa fotografica e quindi è utile affidarsi non solo a marchi leader (Ti consiglio di acquistare i filtri della Hoya), ma è buona cosa valutare proposte riguardanti filtri dalla costruzione robusta e duratura nel tempo, in grado di avere una qualità del vetro che sia almeno pari a quella dell’obiettivo.
Le tue opere artistiche acquisiranno ulteriore valore se imparerai ad utilizzare un filtro polarizzatore, anche perché a colpire l’occhio e ad attirare l’attenzione saranno i colori più vivi e brillanti. Puoi dunque pensare di arricchire la tua dotazione fotografica per un salto di qualità garantito.
Non finisce qui…
Se ami la Fotografia ho per te qualcosa di veramente speciale.
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Ci vediamo nei video! Rock on!
David Adriani
Se utilizzo un filtro polarizzato sulla macchina installata su di un drone per operazioni di fotogrammetria (fotografie eseguite con il drone in movimento e generalmente ortogonali al suolo) corro il rischio di fare fotografie mosse a causa dell’aumento dei tempi di apertura dell’otturatore ?
C’è la possibilità di ovviare a questo problema?
Inoltre, esistono filtri polarizzati che è possibile utilizzare senza eseguire la rotazione di ottimizzazione pre foto (si consideri che il drone durante la ripresa del set fotografico (generalmente al meno alcune centinaia di fotografie) zizzaga sul territorio oggetto di rilievo) ?
Ringrazio anticipatamente per la collaborazione.
Ciao!
Ti faccio una domanda sul filtro polarizzato. Secondo te qual’è il miglior modo per contrastare la dominanza di un filtro polarizzato? Mi riferisco al tipico effetto scurente che un filtro polarizzante lascia nella foto. Meglio compensare con l’esposizione o occuparsene in post-produzione secondo te?
Grazie!