La regola di composizione fotografica più nota in assoluto è la Regola dei Terzi (ho già parlato di questa regola compositiva nell’articolo dedicato alla Composizione Fotografica).
La composizione fotografica è l’insieme delle scelte prese dal fotografo al momento dello scatto, per l’inquadratura della fotografia.
Nel campo della fotografia ci sono delle regole di base che ciascuno dovrebbe conoscere e tra queste vi è sicuramente la regola dei terzi, ritenuta tra le più importanti e facili da applicare in assoluto.
Perché una Fotografia sia una Buona Fotografia bisogna dare importanza alla scena fotografata, in modo che l’osservatore possa essere coinvolto in ciò che è stato ripreso. La Regola dei Terzi, come anche le altre regole compositive, ci aiuta a bilanciare gli elementi presenti in una scena in modo tale da renderli più comunicativi e piacevoli da vedere.
Indice
Cos’è e Come usare la Regola dei Terzi?
La regola dei terzi rappresenta un postulato di base della composizione fotografica.
La regola consiste nel pensare l’inquadratura suddivisa in 9 quadranti uguali tra loro, ottenuti mediante 2 righe verticali e 2 righe orizzontali equidistanti e parallele.
Così facendo, osservando le divisioni posizionate a 1/3 e a 2/3 dello spazio, si ha una divisione in terzi del campo visivo, sia verticalmente che orizzontalmente.
Smanettando un po’ con la tua fotocamera o col tuo telefonino potrai attivare la “griglia dei terzi” sul display di scatto.
Attivando tale opzione non stai facendo altro che chiedere al dispositivo di mostrare sul display proprio le linee divisorie di riferimento, facilitando la composizione scenica secondo quanto suggerito dalla regola dei terzi.
La pratica è piuttosto banale: dovrai comporre la scena facendo in modo che i punti focali si posizionino in prossimità delle linee o degli incroci. Per spiegarla in un linguaggio più immediato, gli elementi ripresi nella fotografia dovranno trovarsi nelle immediate vicinanze dei punti di intersezione oppure in corrispondenza delle linee, evitando quindi lo spazio centrale.
Un soggetto dovrà quindi essere collocato nel primo terzo oppure nell’ultimo terzo, cercando di fare in modo che anche gli altri elementi inquadrati rispettino la regola. Così facendo sarà molto difficile avere un soggetto posizionato centralmente.
Il concetto fondamentale è che per ottenere una fotografia che presenti un buon bilanciamento visivo, il soggetto non dovrebbe mai essere inquadrato al centro dell’immagine, tranne in rare eccezioni.
La regola vale anche nella fotografia paesaggistica, dove il protagonista è il paesaggio e non un soggetto preciso. Individuando delle linee ipotetiche (come ad esempio l’orizzonte o le montagne in lontananza) è possibile sovrapporle alle righe della griglia che appare sullo schermo della fotocamera.
Perché si utilizza la Regola dei Terzi?
Lo scopo di utilizzo della regola dei terzi è quello di guidare lo sguardo dell’osservatore all’interno foto, attirando la sua attenzione su un soggetto in particolare, quello al quale tu hai voluto dare maggiore importanza.
Utilizzando la Regola dei Terzi sarà facile richiamare il focus verso un elemento preciso dell’immagine, indipendentemente che questa raffiguri un ritratto, un paesaggio o una macro.
Applicando tale regola è possibile redistribuire, in maniera logica e tecnicamente corretta, gli spazi che caratterizzano la fotografia, valorizzando anche i quadranti in cui non vi sono soggetti o elementi di composizione.
Se agirai con questo principio ben chiaro prima di scattare la tua fotografia, riuscirai ad ottenere uno scatto di per sé semplice ma ben realizzato dal punto di vista tecnico e compositivo.
Sta poi alla tua creatività riuscire a renderlo speciale, ma se applichi la regola dei terzi partirai già da una buona base.
Un vantaggio di questa tecnica è l’applicazione in più tipologie di foto, tra cui quella ritrattistica e paesaggistica, ma non solo.
Applicando i terzi è possibile giocare poi con la propria fantasia per ottenere una composizione d’effetto e di buon livello senza legarsi necessariamente ad una specializzazione fotografica, dando universalità alle proprie opere.
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Non male vero? La maggior parte delle Fotografie contenute in questo articolo sono di Steve McCurry, uno dei più famosi e straordinari fotografi contemporanei.
Se sono un fotografo lo devo in parte a McCurry: le sue fotografie sono sempre stati gli obiettivi da raggiungere. Il suo modo di fare Fotografia mi ha sempre affascinato.
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Il Peso Visivo di un’Immagine
Si definisce Peso Visivo la capacità di attirare lo sguardo di un osservatore da parte di un elemento presente all’interno di una fotografia. L’occhio di chi osserva può essere attirato da un colore, da una forma, da un’associazione di immagini, dalla dimensione, ma anche dalla posizione dell’elemento stesso.
E’ proprio quest’ultima che è spesso caratterizzata dall’applicazione della Regola dei Terzi.
- Dimensione: un oggetto di grandi dimensioni riesce a catalizzare maggiormente l’attenzione rispetto ad un elemento più piccolo;
- Colore: un colore che si stacca dalla tinta complessiva della fotografia ha maggior capacità di attirare l’occhio dell’osservatore, indipendentemente dalla forma e dalla dimensione (immagina una foto di un lago in cui vi è una piccola barca gialla, impossibile da non notare).
In generale i colori caldi generano un’attenzione prevalente rispetto ai colori freddi. Poi un ruolo importante lo gioca anche il contrasto, che ha il compito di “staccare” il soggetto inquadrato rispetto al resto della foto. - Posizione: questa è forse la variabile più importante e molto dipende dalla regola dei terzi.
Vero che dal punto di vista intuitivo un soggetto posto al centro dell’immagine riesce catalizzare maggiormente l’attenzione di un osservatore, ma lo scopo di una fotografia non è unicamente questo. Se così fosse cadresti nel banale e nello scontato. Lo scopo di una foto è quello di generare un’emozione, componendo una scena in cui convivono diversi elementi.
In generale un oggetto collocato nella parte bassa genera maggior attenzione di uno posizionato nella parte alta, così come una collocazione laterale (destra) prevale su una posta a sinistra (anche se ciò non è sempre vero e spesso dipende proprio dalla composizione scenica dell’immagine). E’ pur vero che un soggetto adeguatamente isolato dal resto del contesto sa già di per sè prevalere rispetto allo stesso qualora fosse posto insieme ad altri elementi in gruppo.
Anche in questo caso la regola dei terzi permette di essere elemento collante tra i vari parametri appena esposti, accentuando ancor più le peculiarità dello scatto fotografico.
Essa infatti prevede il collocamento delle parti principali in basso piuttosto che in alto, oppure laterale piuttosto che al centro, dando ancor più valore alle forme, alle dimensioni e al colore del soggetto inquadrato.
Come inquadrare la Scena?
Dopo aver osservato lo scenario e individuato il soggetto protagonista della fotografia (se presente), sarai pronto per provare l’inquadratura applicando la Regola dei Terzi.
Immagina di numerare le intersezioni delle linee precedendo da sinistra verso destra prima e dall’alto in basso poi. Avrai quindi il punto 1 in alto a sinistra, il punto 2 in alto a destra, il punto 3 in basso a sinistra e il punto 4 in basso a destra.
Istintivamente l’occhio umano si porta subito ad osservare i punti di immaginaria intersezione delle linee guida e quindi la regola dei terzi ha senso proprio per questo motivo.
Questa numerazione puoi mantenerla sempre, in quanto non è dipendente dalla tipologia di foto.
La Regola dei Terzi applicata nella Fotografia Paesaggistica
Immaginiamo di essere in cima ad un monte, oppure su un balcone posto ai piani alti di un albergo in riva al mare e abbiamo desiderio di immortalare un tramonto o un’alba.
In questo genere di fotografia la linea che identifica l’orizzonte dovrà sovrapporsi ad una delle due linee orizzontali che creano la griglia dei 9 riquadri, passando quindi per i punti 1 e 2 oppure 3 e 4.
Nel primo caso, sarà preponderante la parte inferiore dell’immagine, cioè il terreno (ad esempio la spiaggia oppure un villaggio o parte di una città), nel secondo caso sarà invece data maggior importanza al cielo e ai suoi colori (ad esempio proprio nel caso del tramonto oppure in presenza di nuvole).
Così facendo si riuscirà ad ottenere una foto composta da due terzi di cielo e un terzo di terra (o acqua, nel caso di un mare o di un lago), oppure uno scatto che ritrarrà un terzo di cielo e due terzi di terra.
Sbagliare questa inquadratura significherebbe generare una fotografia quasi certamente sbilanciata nella composizione.
Le medesime indicazioni rimangono valide anche per uno scatto effettuato con la fotocamera in posizione verticale. Se vuoi fotografare una torre oppure un campanile riprendendolo dal basso per dar risalto anche al cielo, o se ritieni più interessante un’inquadratura paesaggistica verticale per poter porre in risalto un elemento particolare che hai scorto tra le colline (ad esempio una chiesetta in lontananza), puoi seguire la stessa regola, ponendo la chiesetta in corrispondenza dei punti 1 e 3. Risulterà una fotografia con un soggetto posto nel primo terzo dell’immagine, ma tecnicamente bilanciata nella composizione.
Tramite l’applicazione della regola dei terzi sei tu che decidi a cosa dare importanza e in che modo. Il potere è tutto nelle tue mani.
Per questo risulta ancor più importante non avere fretta di scattare la fotografia, ma prenditi qualche secondo per pensare e immaginare il risultato finale che vorrai ottenere. Valuta l’elemento più interessante tra terra e cielo, tra nuvole e acqua per poter comporre al meglio lo scatto.
Osserva anche gli elementi presenti, come ad esempio il sole, la luna oppure una nave all’orizzonte e ricorda che una fotografia non è composta unicamente dal soggetto principale, ma vi sono anche elementi correlati, di contorno che possono fare la differenza tra una foto anonima e una buona. Essi devono stare in corrispondenza dei punti di intersezione o comunque quanto più possibile ad essi vicini.
Uno scatto notturno con la luna posta nel primo quadrante in alto a sinistra oppure la sagoma di un albero posta nei primi quadranti laterali di destra, genera un’immagine dinamica e meno scontata se tali soggetti intersecano i punti individuati precedentemente.
RISORSE AGGIUNTIVE:
- Se vuoi approfondire l’argomento della fotografia notturna leggi questo articolo, sono certo che lo troverai di grandissima utilità;
- Se mi la fotografia paesaggistica in questo articolo scoprirai quali sono i migliori filtri fotografici da utilizzare.
La Regola dei Terzi applicata ai Ritratti
La regola dei terzi può essere utilizzata con successo anche quando ci si approccia ai ritratti di persone o animali.
Un errore da evitare è quello di centrare il soggetto ripreso ponendo gli occhi in corrispondenza di due punti di intersezione: finirai sicuramente per porlo al centro dell’inquadratura!
Questo non vale solamente per gli umani, ma anche per gli animali oppure nelle fotografie macro. Se vuoi riprendere un insetto posato su un fiore, l’insetto deve stare in corrispondenza di uno dei punti di intersezione delle linee guida.
Qualora invece lo scatto voglia riprendere una figura intera, è utile che la persona sia posta in corrispondenza delle linee verticali (orizzontali se sdraiata), con gli occhi sempre in prossimità di uno dei punti più alti (più bassi se sdraiata).
Sforzati di guardare anche agli altri particolari del soggetto, come ad esempio la bocca, trovando una linea anche per loro.
La regola dei terzi assume importanza ulteriore e diviene determinante per la resa fotografica, quando la persona da ritrarre è posta di profilo. Lasciandola lateralmente si crea dinamismo all’immagine e stimola la mente dell’osservatore ad immaginare l’oggetto del suo sguardo.
Se come me ami la fotografia di ritratto e di moda ho scritto un utile articolo su come trovare una modella per le tue fotografie. Dagli una letta 😉
La Sezione Aurea
La regola dei terzi può generare evoluzioni che consentono l’applicazione di tecniche fotografiche in grado di abbellire ulteriormente le composizioni sceniche, aggiungendo una dose di tecnica in più. Se dunque intendi diventare un bravo fotografo (anche col telefonino se non sei dotato di altri mezzi), ti conviene imparare al meglio la regola dei terzi per poi applicare in alcuni casi anche la sua evoluzione.
Per una composizione ancor più efficace è possibile utilizzare la regola della seziona aurea, che ha molte similitudini con la regola dei terzi, la quale potrebbe apparire come una semplificazione della prima.
In buona sostanza lo sviluppo prevede sempre la divisione in 9 quadranti con la presenza di due linee orizzontali e altrettante verticali che vanno a creare i quattro punti di intersezione, ma, mentre nei terzi le righe sono equidistanti l’una dall’altra, nella sezione aurea non lo sono, trovandosi più ravvicinate al centro. Così facendo non si generano i quadranti uguali e la distribuzione degli spazi muta rispetto alla precedente.
In alcuni casi la composizione di una scatto effettuata secondo la regola della sezione aurea può apparire più equilibrata, ma le fotocamere presentano l’ausilio grafico.
La soluzione ideale è quella di procedere con la regola dei terzi aiutandosi con la griglia e poi indicativamente stringere leggermente (a occhio) le linee verso il centro. Per il resto la tecnica di applicazione e di scatto è la medesima.
Volendo approfondire il discorso ed essendo dotati di competenze di post produzione, è possibile con programmi appositi ricavare un ritaglio che permetta di trasformare una foto scattata con la regola dei terzi ad una che si caratterizza per una scena impostata con la sezione aurea… Ma è inutile impazzirsi con queste cose… Ad occhio otterrai comunque un ottimo risultato 🙂
Rompere le Regola – esempi pratici
Ci sono scene che non potranno mai rispettare la regola dei terzi, sia per quanto ci si trova davanti, sia per la nostra posizione di scatto e quindi per la prospettiva.
A volte quindi è utile sapere come poter rompere la regola.
Immagina di entrare in una grande cattedrale rimanendo affascinato dai colori e dalla luce che incontri non appena hai varcato l’ingresso principale. Sei in fondo alla navata centrale e davanti a te hai praticamente tutto.
Lo spettacolo va immortalato e qui la regola dei terzi non avrebbe molto senso se applicata integralmente. Non avrebbe senso decentrare la navata centrale creando un’asimmetria che farebbe perdere molto della sua speciale bellezza.
In questo caso la foto centrale è d’obbligo, ma c’è un però: anche in questo caso la proporzione dei terzi non devi dimenticartela. Infatti, ponendo la fotocamera in posizione verticale riesci a includere nell’inquadratura dal pavimento fino alla cupola, ma sarebbe una foto di maggiore impatto qualora la linea dell’altare sia posta in corrispondenza della riga più bassa della griglia dei terzi.
Come puoi vedere, nonostante in questo caso sei costretto rompere la regola, puoi comunque applicare almeno un principio di base dei terzi.
Altro esempio è quando individui uno specchio d’acqua, nel vero senso della parola e vuoi dare risalto ai riflessi che si vengono a generare nel lago, i quali non possono essere posti nè in corrispondenza della parte alta della scena, ma nemmeno nella parte bassa. O meglio, questo secondo caso è possibile, ma ponendo inevitabilmente il lago al centro.
Anche in questo caso non è semplice rispettare i terzi, ma se lo spettacolo è particolare allora sarà esso stesso che attirerà l’occhio attento dell’osservatore.
Anche nei ritratti o nei primi piani è possibile imbattersi in situazioni in cui la regola dei terzi è possibile accantonarla. Se il soggetto non è in posa, ma si trova nel compimento di un’azione, allora la foto con lo scatto centrale potrebbe trovare una sua giustificazione. E’ il caso di una rockstar impegnata in un concerto, oppure di un atleta impegnato in un salto.
Ma ciò si rende possibile anche quando non si ha a che vedere con persone: si pensi ad un’immagine ripresa dall’alto per inquadrare il traffico all’interno di una rotonda, oppure per riprendere una distesa di girasoli in un campo o qualora si desiderasse produrre una fotografia perfettamente simmetrica.
Questi sono solo alcuni esempi, ma la natura e il mondo ne offrono molti altri.
La regola dei terzi è abbastanza semplice, intuitiva nella comprensione e facile da mettere in pratica, ma non significa che debba sempre essere applicata come una legge. Le cose forzate spesso si rivelano anche noiose e rischiano di restituire un effetto contrario a quello voluto.
Se dunque ti senti dotato di creatività, prova ad abbandonare questo principio e genera una serie di fotografie sperimentali fatte di idee, creazioni, estrosità. Attenzione però, perché il compito è difficile e siccome lo scopo della regola dei terzi è quello di guidare l’attenzione dell’osservatore focalizzandola in un determinato punto, la stessa finalità deve essere perseguita anche con uno scatto creativo. La particolarità, la creatività stessa, devono quindi superare l’ostacolo e la loro applicazione deve generare curiosità e interesse negli occhi di chi osserverà la tua fotografia.
Il paradosso è che scattare una foto che sia tecnicamente perfetta, non equivale direttamente a strappare applausi dei tuoi fans (anzi followers). Quello che differenzia molte fotografie rendendole diverse l’una dall’altra, nonostante magari riprendano lo stesso scenario, è proprio la componente creativa.
Se decidi di osare e andare oltre alla regola dei terzi, fallo, ma ti dovrai inventare qualcosa per cui ne valga veramente la pena: magari non strapperai applausi, ma genererai stupore e ciò andrà bene lo stesso perché sarà il tuo premio, la ricompensa di gratificazione per avere osato.
Ti ricordo che ad ogni modo oltre a questa regola di composizione ce ne sono molte altre che puoi trovare in questo articolo.
Riepilogo
La regola dei terzi rappresenta uno dei principi basilari delle regole di composizione di una fotografia. La sua applicabilità è piuttosto semplice, ma è capace di guidare il fotografo nella scelta dell’inquadratura, amplificando le possibilità di generare uno scatto bilanciato ed equilibrato.
Dal punto di vista pratico prevede la suddivisione dello spazio inquadrato in 9 quadranti identici, grazie a 2 linee verticali e orizzontali parallele ed equidistanti, che vanno a formare 4 punti di intersezione. Questi quattro punti rappresentano dei riferimenti per il posizionamento dei soggetti (o parte di essi) oppure degli altri elementi di composizione.
La regola, valida sia verticalmente che orizzontalmente, impone che il soggetto principale non vada mai posto al centro della scena.
Il principio dei terzi è applicabile indistintamente dal tipo genere di fotografia e indipendentemente dallo strumento a disposizione, dallo smartphone alle più evolute macchine fotografiche.
Talvolta è possibile rompere la regola creando però scatti creativi oppure in presenza di determinate situazioni.
Ora che hai appreso e rafforzato qualche concetto base di fotografia, non ti resta altro da fare che sperimentare.
Scatta senza sosta e poi verifica se hai applicato correttamente la regola dei terzi. Cerca in rete o su riviste foto generiche di ritratti, paesaggi o di pubblicità e allenati a giudicare in che modo la regola dei terzi sia stata o meno rispettata.
Dove va il tuo sguardo al primo impatto? Ritrovi punti focali di intersezione delle linee che dividono lo spazio? Fai lo stesso con i tuoi scatti e vedrai che otterrai subito un buon livello di composizione fotografica.
Per oggi è tutto, ricorda di scaricare i 4 video GRATUITI di Fotografia e Fotoritocco, Rock ‘n’ Roll!
David Adriani